12 Marzo 2015
Una base di melò con una punta di mistery thriller e qualche goccia di Hitchcock. Sono gli ingredienti de ‘La Dama Velata’, la nuova serie tv frutto di una coproduzione tra Rai Fiction, LuxVide di Matilde e Luca Bernabei e gli spagnoli di Telecinco Cinema, che andrà in onda a partire da martedì prossimo.
Sei puntate per una storia carica di mistero e passioni, diretta da Carmine Elia e ambientata nel Trentino di inizio Novecento, con Miriam Leone, Lino Guanciale, Andrea Bosca e Lucrezia Lante della Rovere nei panni dei protagonisti, in un cast formato anche da attori spagnoli. E una colonna sonora supervisionata da Paolo Buonvino e affidata ai giovanissimi Emanuele Bossi e Pasquale Laino di Goodlab Music che hanno messo su una vera e propria “bottega creativa”.
“Una storia di sentimenti ma anche di ricerca di sé, che mescola i generi del melodramma e quello del mistery thriller, reinventandoli in chiave moderna”, afferma Eleonora Andreatta, direttore di Rai Fiction, spiegando che la coproduzione con la Spagna “apre le porte al nuovo panorama televisivo dove bisogna guardare anche all’estero, ed è un buon viatico per la vendita del prodotto sui mercati internazionali”.
Anche per questo, spiega il direttore di Rai Fiction, “ogni puntata è composta da due episodi della durata di 50 minuti ciascuno, nel rispetto dei format internazionali. Inoltre i temi affrontati, come l’attenzione alla terra, ai diritti, ai lavoratori, sono piccole cose che danno maggiore credibilità al prodotto all’estero”. ‘La Dama Velata’ “è costata dieci milioni di euro coperti da noi, dalla Rai e dagli spagnoli che la trasmetteranno su Telecinco dopo la messa in onda su Rai1. Poi la fiction andrà sul mercato”, ha chiarito Luca Bernabei, precisando che la sorella Matilde era assente alla presentazione “perché è a Firenze in cerca di fondi per la grande serie tv sui Medici”.
La storia è quella di Clara (Miriam Leone), una donna del passato che incarna uno spirito moderno, aristocratica rifiutata dal padre e allevata dai contadini finché, diventata adolescente ribelle, è costretta dal padre a un matrimonio combinato con il conte Guido Fossà (Lino Guanciale). Ma tra Clara e il marito nasce un amore profondo, osteggiato dalla perfida zia Adelaide (Lucrezia Lante della Rovere) e dal cugino (Andrea Bosca), decisi a distruggere il matrimonio per impadronirsi della sua eredità.
Anche Guido però nasconde dei misteri che potrebbero distruggerli entrambi. A poco a poco Clara precipita in una spirale di incertezze, non sa più di chi fidarsi, finché improvvisamente scompare nelle acque dell’Adige. Tutti la credono morta suicida, anche se il suo corpo non viene trovato. In realtà lei è viva, e torna nei panni della dama velata per scoprire cosa si nasconde dietro alla sua famiglia…
“C’è una figura femminile al centro del racconto, Clara, ma anche un uomo, Guido, sul quale pende un passato misterioso. Un richiamo a ‘Rebecca la prima moglie’ di Hitchcock”, dice Andreatta, alla quale fa eco lo sceneggiatore Francesco Arlanch: “Ma anche a ‘Psycho’, senza la mamma impagliata e con al suo posto una zia giovane e bella”, dice, riferendosi a Lucrezia Lante della Rovere. Che racconta il suo personaggio: “Adelaide è una donna che non si ribella alle regole, anzi le tramanda, e la sua cattiveria è dovuta anche a questo. Per me è stato facile fare la cattiva perché lei – scherza indicando Miriam Leone – aveva dei vestiti così belli che ero letteralmente rosa dall’invidia”.
“Abiti d’epoca ma che spesso si richiamano alla modernità, anche per i colori, come il blu elettrico o il verde acido, non comuni all’inizio del ‘900 -spiega Leone – e i costumi di Clara disegnano tre personaggi diversi: la Clara libera dell’adolescenza con abiti semplici; la moglie di città dopo il matrimonio con Guido; la dama velata, che è un po’ come Superman visto che basta un abito diverso a renderla irriconoscibile”. Guido invece “è un dandy alla Baudelaire, un personaggio libero le cui azioni sono tutte ispirate alla libertà”, dice Lino Guanciale.
Elemento portante della ‘Dama Velata’ è infine la musica, “che non accompagna ma che descrive una drammaturgia sotterranea – spiega Buonvino – e indica lo stato d’animo del personaggio. E’ la prima colonna sonora fatta con un laboratorio di nuovi e giovani artisti. Abbiamo messo su una vera e propria bottega creativa che ha lavorato per più di un anno. Se si ha a che fare con la bellezza – conclude – il solo modo per risparmiare è fare bene quello che si sta facendo”.
Soundtrack “La Dama Velata” – I San Leonardo – GoodLab music
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